La via italiana all’Open Innovation

Risorse umane, corporate venturing e centri di eccellenza. Alcune strategie utili

Come ha detto il Commissario europeo per la ricerca, Carlo Moedas: “Una strategia di open innovation necessita il coinvolgimento di ricercatori, imprenditori, utenti, settore pubblico e società civile. (…) ciò vuol dire creare i giusti ecosistemi dell’innovazione, accompagnare sempre più imprese verso l’economia della conoscenza”.

L’ecosistema innovazione può essere davvero il motore per lo sviluppo economico. Perché ciò avvenga ci vogliono buona ricerca, approccio industriale alla finanza e coraggio imprenditoriale.

Sulla base del rapporto dell’Action Institute – un “Action Tank” indipendente fondato nel 2011-  vediamo alcune proposte per poter applicare quanto auspicato in precedenza:

  • Sviluppo e valorizzazione delle risorse. Secondo il Research Report della Commissione europea, l’industria italiana impiegava nel 2013 1,53 ricercatori ogni 1000 addetti. Metà della media Europea. In Italia solo 6 ricercatori su 100 hanno lavorato in azienda per più di tre mesi. La media europea è il doppio. Partendo da questi dati si evince che sarebbe opportuno arrivare ad una professionalizzazione del ricercatore e del manager della ricerca compiendo percorsi di formazione mirati
  • Corporate Venturing. Il Corporate Venturing è ormai la strategia di riferimento per i grandi gruppi industriali nel mondo e lo strumento fondamentale di open innovation. In Italia è fondamentale sviluppare il legame tra imprese hi-tech e tessuto produttivo/industriale tradizionale. Questo legame può e deve essere promosso dai centri di ricerca e per il trasferimento tecnologico.
  • Centri di eccellenza congiunti pubblico/privato. Il punto di partenza è solitamente il partenariato locale. Quando si sviluppano queste collaborazioni tra imprese, università, centri di ricerca, il territorio risulta sicuramente più attrattivo per ulteriori investimenti di terzi.

In sintesi, la sfida italiana all’open innovation si vince se le imprese collaborano tra loro, sfruttano la ricerca pubblica e compiono investimenti mirati per acquisire competenze adeguate al nuovo scenario che si sta creando.

Fonte: sole24ore 6 settembre 2015

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