La capacità di un'azienda di essere sistematicamente innovativa
Come si può dire che un’azienda è innovativa? Quali sono i parametri che la definiscono tale?
Ce ne sono alcuni, ma in questo articolo ci soffermeremo su uno in particolare: la qualità e la quantità dei progetti innovativi che essa porta avanti.
Ecco alcune domande critiche che tutte le aziende con cui collaboriamo si sono poste almeno una volta:
- come sono stati selezionati i progetti?
- quali e quante idee di prodotto sono state esaminate?
- quanto le idee di prodotto sono state influenzate dalla conoscenza delle dinamiche dell’evoluzione tecnologica del settore?
Come si capisce, queste sono domande relative alla parte iniziale del processo di innovazione.
La figura seguente mostra, come ancora in molte aziende, questa prima parte del processo (front-end innovation) sia eccessivamente “nebulosa”, non gestita esplicitamente e sistematicamente; questo perché, di norma, il focus è ancora troppo sui singoli progetti di sviluppo prodotto (la così detta back-end innovation).
Per sviluppare al meglio la capacità innovativa potrebbe essere utile, in primo luogo, “vedere” in modo integrato i processi di innovazione all’interno dell’azienda.
Il modello dell’innovation funnell, illustrato nella figura successiva, mette in evidenza le tre aree di attività da cui può dipendere la capacità di innovazione dell’impresa:
- Lo sviluppo delle conoscenze di mercato e tecnologiche, che alimentano il funnel;
- L’identificazione delle opportunità, che richiede grande apertura verso l’esterno, capacità di assorbimento di nuove conoscenze e creatività sistematica;
- I progetti di sviluppo di tali opportunità in prodotti industrialmente producibili, in cui è critica la focalizzazione sul cliente, la capacità di sperimentazione rapida e anticipata di soluzioni alternative, l’integrazione prodotto-processo e la velocità di progettazione ingegneristica.
La bocca dell’imbuto è rappresentativa della fase divergente ed esplorativa della identificazione delle opportunità; fase che si alimenta dalla conoscenza del mercato e della tecnologia e si concretizza in un insieme di idee di prodotto. La parte finale dell’imbuto, che si restringe progressivamente per evidenziare la riduzione dell’incertezza ,e la convergenza verso la soluzione tecnica che sarà poi commercializzata, illustra la fase della trasformazione delle idee di prodotto in prodotti disponibili per la commercializzazione (progetti di sviluppo prodotto).
L’imbuto è alimentato da due fonti principali di conoscenza: le attività di intelligence e il presidio dei mercati e delle tecnologie.
L’intelligence sul mercato fa riferimento a tutte quelle attività di analisi sulla domanda, sull’offerta e sull’ambiente in cui domanda e offerta sono immersi. Tali attività devono mirare a costruire un adeguato bagaglio di conoscenza su tre fronti principali:
- Bisogni dei clienti: comprendere i bisogni non significa scoprire che cosa vogliono o desiderano i clienti (in termini di “soluzioni”); comprendere i bisogni significa svelare quali sono i problemi che il cliente sta cercando di risolvere in determinate circostanze (ovvero i compiti, le attività, le funzioni che sta cercando di svolgere) e quali sono le metriche che il cliente usa per giudicare l’adeguatezza dei prodotti a “risolvere i suoi problemi”;
- Trend di mercato e scenari: conoscere le principali tendenze (tecnologiche, culturali, demografiche, ambientali, ecc.) che caratterizzano il proprio business e più in generale la società e aver consapevolezza delle conseguenze pratiche e specifiche dei trend sulla propria impresa;
- Concorrenza: analisi e comparazione dei prodotti della concorrenza, informazioni aggiornate sulle performance economico-finanziarie dei concorrenti;
L’intelligence sulle tecnologie riguarda tutte quelle attività finalizzate a identificare i rischi e le opportunità legati allo sviluppo delle tecnologie incorporate (o incorporabili) nei propri prodotti; ogni prodotto è un insieme di tecnologie che va chiaramente identificato, monitorato e presidiato.
In conclusione, nessuno possiede la sfera di cristallo; nessuno può sapere a priori se un’idea o un progetto avranno il successo sperato.
L’unica cosa che l’azienda può fare è cercare di immagine come andranno le cose nel modo più accurato possibile mediante la selezione di parametri che possano aiutare a classificare le idee in valutazione (Modello dei 7 criteri).
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Tags: Innovazione