La formazione finanziata per l'apprendimento permanente
Le tecnologie avanzano sempre più velocemente e le competenze faticano a stare al passo.
Un articolo recentemente pubblicato su Il Sole 24 Ore suggerisce la necessità di una risposta nuova (e vigorosa) dal mondo della formazione e dell'aggiornamento professionale.
Servono iniziative per lo sviluppo delle capacità e delle competenze, affiancate da occasioni di apprendimento permanente che fanno leva sullo sviluppo del "capitale psicologico": resilienza, capacità di autodeterminarsi, controllo delle emozioni sono tutte capacità che, adeguatamente valorizzate, possono fare la differenza in un contesto dominato dalla rivoluzione tecnologica 4.0. Così come riportato nell’articolo, "Investendo 1 euro sulla formazione e sullo sviluppo di certi tipi di skill ottengo un aumento nel fatturato da 2 a 3 volte il valore investito in un anno, a seconda se parliamo rispettivamente di aziende grandi o medio-piccole". Oggi le grandi aziende si stanno aggiornando per mantenersi in linea con il progresso investendo per adottare nuove tecnologie e effettuando corsi di aggiornamento professionale, lo stesso non si può dire per le piccole e medie imprese che, se dovessero rimanere indietro, porterebbero un ritardo per l'intera filiera.
In questo contesto ricordiamo il ruolo della formazione finanziata: aderendo ai fondi paritetici interprofessionali, l'azienda può destinare la quota dello 0,30% dei contributi INPS alla formazione del personale. Per aderire ad un fondo non vi sono costi da sostenere: l'adesione è completamente gratuita.
Allo stato attuale, esistono 21 fondi, ad esempio Fondimpresa e Fondirigenti.
Fonte: Il Sole 24 Ore
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