L'arte di dimensionare il mercato attraverso stime e ipotesi
Molte volte succede che le aziende ci chiedano di aiutarle per dimensionare il mercato d'interesse, soprattutto quando si tratta di un mercato nuovo o scarsamente coperto da fonti d'informazione: arrivare a dati affidabili su cui poter costruire una strategia di business, in termini d'investimenti e di crescita potenziale, può essere più complicato e sfidante. E’ dunque necessario ragionare sulla base di assunzioni e ipotesi derivanti dai dati e dalle informazioni di mercato disponibili.
Di seguito alcuni consigli per dimensionare il mercato in modo efficiente.
- Definire il mercato obiettivo
La dimensione del mercato può essere vista in termini di:
- mercato totale disponibile in termini di ricavi o volumi (TAM: Total Available Market), di solito in un'area geografica definita;
- mercato potenzialmente utile o utilizzabile in base ai prodotti e servizi dell'azienda e ai vincoli di mercato (SAM: Served Available Market, tendenzialmente inferiore alla TAM);
- mercato effettivamente servito o quota di mercato (SOM: Share of Market, di solito inferiore alla SAM tranne in caso di monopolio).
Nella definizione del mercato occorre decidere quali prodotti e servizi fanno parte della TAM e inserirli nel contesto geografico d'interesse. Un altro fattore da considerare è l'orizzonte temporale (storico o prospettico).
- Scegliere l'approccio di mercato
Gli approcci possibili sono top-down e bottom-up, in relazione allo spettro d'informazioni disponibili: in alcuni casi, può essere più semplice partire dall'alto, anche a rischio di ottenere risultati meno dettagliati; partendo dal basso, invece, si hanno di solito dati più vicini alla realtà, costruendo la TAM tramite la somma di tutte le micro variabili del mercato. In linea di massima, è consigliabile integrare i due approcci, ove possibile.
- Selezionare le risorse necessarie
La scelta fa riferimento alle fonti d'informazione primarie e secondarie: di solito si parte dalle fonti d' informazione secondarie perché più facili da ottenere e, in alcuni casi già disponibili gratuitamente o a costi contenuti sul web e in banche dati professionali: stampa di settore, white papers, materiale promozionale, report di analisti e investitori, pubblicazioni di associazioni e altro ancora.
Le fonti primarie sono generalmente utilizzate in aggiunta a quelle secondarie, per confermare o meno le stime di mercato o determinare informazioni chiave sulle tendenze del mercato, come quelle sulla tecnologia, la performance del mercato e la posizione competitiva delle aziende.
- Ricercare informazioni sulle tendenze di mercato e strutturare i dati
Molto importanti sono le informazioni sul trend di mercato, generalmente di natura qualitativa, soprattutto nel caso in cui l'orizzonte temporale considerato sia prospettico: può essere utile suddividerle per gruppo o tipologia, in modo da evidenziare temi comuni.
- Analizzare i dati
Le stime di mercato da produrre saranno a questo punto molteplici in base alle diverse fonti d'informazione e approcci utilizzati. Per arrivare a risultati apprezzabili e ridurre il rischio, è importante la triangolazione delle informazioni e, in alcuni casi, è consigliabile proseguire nella ricerca, riducendo il raggio d'azione considerato.
Per controllare e gestire la possibilità di errore, insita nel processo di stima, si sottolinea ancora una volta la necessità di disporre di fonti affidabili mediante le quali verificare le informazioni a disposizione e i risultati raggiunti attraverso l'analisi: più affidabilità delle fonti, più fiducia e sicurezza nelle proprie assunzioni e nelle stime di mercato prodotte.
Fonte: Adattamento da blog.marketresearch.com
Tra le fonti d'informazioni affidabili vi ricordiamo Market Research del quale Strategie&Innovazione è distributore in Italia e in altri Paesi europei.
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