(Primo) Non comandare - Lapis&Notes 3/2022
“(Primo) Non comandare”, ovvero i 10 comandamenti per il CEO del futuro
Come sta cambiando la leadership?
“(Primo) Non comandare”, ovvero i 10 comandamenti per il CEO del futuro
Come sta cambiando la leadership?
In questo periodo ognuno di noi formula i buoni propositi per il nuovo anno: obiettivi personali e professionali da raggiungere, contatti da mantenere o da sviluppare, attività sempre rimandate per le quali è giunto il momento di essere messe in pratica. Alla base dei buoni propositi ci sono alcune parole chiave che stimolano all'azione: le nostre di quest'anno sono flessibilità e integrità, in risposta a un contesto sempre più dinamico e diversificato dal punto di vista degli attori, dei prodotti e dei processi di riferimento.
Flessibilità intesa come capacità di reinventarsi e di trovare la soluzione più adatta in ogni occasione, oltre che come intercambiabilità: ciò vale sia nella gestione dei progetti interni sia nei confronti dei nostri clienti che ci chiedono sempre più progetti mirati e studiati sulla base delle loro esigenze e dei loro tempi organizzativi.
Integrità perché essere flessibili non significa adattarsi semplicemente alle richieste del cliente: si tratta di cambiare e "modellarsi", mantenendo sempre i valori di riferimento che ci guidano da oltre 20 anni.
Sei pronto ad affrontare le sfide di quest'anno?
Guarda al 2019 con fiducia e apri la mente alla scoperta di nuove idee, esperienze e strumenti: Strategic Roadmapping, Market & Competitive Intelligence, War Game, Modello dei 7 criteri, Innovation Assessment e Technology Monitoring sono solo alcune delle risorse a tua disposizione per dare concretezza ai tuoi buoni propositi e per fare la differenza.
Anche quest'anno faremo del nostro meglio per aiutarti nel tuo lavoro offrendoti spunti di riflessione e momenti di confronto, con la speranza di condividere suggerimenti e stimoli per la crescita reciproca.
Ti auguriamo 365 nuove opportunità da cogliere nel 2019. Buon Anno!
Milena Motta, Silvia Fossati, Virna Motta e tutto il team di Strategie&Innovazione
I risultati della ricerca 2016-2017, presentati nella giornata Gestire e Misurare l'innovazione dello scorso 4 ottobre, hanno evidenziato che per le aziende questo è il momento della riflessione: tante informazioni, tanti modelli, tante idee e poco tempo a disposizione chiamano all’efficienza e alla sistematizzazione delle attività legate all’innovazione.
Per supportare le aziende nella riflessione, Strategie&Innovazione ha organizzato alcuni gruppi di lavoro itineranti per ragionare sull’intero processo d'innovazione. Il progetto prevede lo svolgimento di 5 incontri durante la stagione 2017-2018; ogni incontro approfondisce un pilastro del modello di innovazione.
Lo scorso 29 novembre si è svolto il primo incontro presso Saes Getters, società italiana costituita nel 1940. È capogruppo del gruppo industriale SAES, che produce componenti e sistemi realizzati con materiali avanzati brevettati dalla stessa società e utilizzati in applicazioni industriali e medicali.
Leggendo Human to Human: H2H di Bryan Kramer, ci siamo resi conto che alcuni consigli che l'autore fornisce per migliorare la comunicazione sui social network (The Four Rules of Social Context) in realtà possono essere applicati anche alla vita di tutti i giorni e, perchè no, anche adattati in parte all'attività di Market & Competitive Intelligence (MCI). L'autore parte dal presupposto che l'utilizzo dei social network a volte porta a privilegiare la velocità e l'immediatezza del messaggio a scapito del contenuto e a focalizzarsi più sul singolo messaggio che non sul contesto.
Siamo a dicembre. Finito il mese..finito l’anno.
Tempo di Prosecco e Panettone, ma tempo anche di Bilanci e di Budget. Come è andato quest’anno? Come si prospetta il prossimo? La mente non ha un attimo di tregua!
In questa frenesia può risultare utile un momento di riflessione per esplorare il 2014 e a pianificare il 2015.
Prendetevi il tempo necessario, una tazza di caffè o una buona tisana, chiudete la porta dell’ufficio, staccate il telefono, mettetevi comodi e rispondete in modo sincero e realistico alle seguenti domande.
E con queste riflessioni e questo video…vi auguriamo buone feste!
Il coraggio dell'imperfezione
Capita a tutti di non sentirsi all'altezza delle situazioni, provando un senso di inadeguatezza se ci muoviamo al di fuori della nostra comfort zone.
Il timore di non essere "abbastanza bravi" quando è passeggero ci sprona a superare i nostri piccoli limiti ma cosa succede se questa ricerca della perfezione condiziona i nostri comportamenti e, soprattutto, le nostre aspirazioni?
“The secret lives of customers”, ovvero ragionare come un detective per risolvere i misteri di mercato
Chi sono veramente i clienti e cosa vogliono veramente?
“In viaggio con i numeri. Dieci passeggiate per mateturisti curiosi”, Silvia Benvenuti, 2022
Un libro divertente da leggere camminando per il centro storico di una delle più belle città d'arte, o anche in poltrona, per tornare a giocare con i numeri e riflettere sulla ricchezza della nostra storia culturale.
Economia della Consapevolezza – Coscienza, interdipendenza, sostenibilità
Nelle pagine di “Economia della Consapevolezza – Coscienza, interdipendenza, sostenibilità”, troviamo una sintesi di tutti i principi che sono alla base di un modo originale di intendere l’imprenditorialità.
L’autore è il Conte Niccolò Branca, l’imprenditore del Fernet, che ci propone un nuovo modo di fare impresa da lui stesso sperimentato e applicato per anni in azienda, nel quale abbina la spiritualità della sua vita e della meditazione allo studio della mente e all’etica.
Un approccio che per una volta non guarda alle teorie manageriali di tendenza ma arriva spedito al punto: per costruire una cultura aziendale compatta serve innanzitutto conoscere sé stessi, così da poter organizzare, dirigere e gestire il lavoro degli altri con una modalità rispettosa delle persone e dell’ambiente, per generare un equo profitto. Così nasce l’Economia della Consapevolezza.
Il nostro consiglio di gennaio: "L'incertezza è zen"
“Tutto quello che gli altri buttano via, lo zen lo utilizza”. E se scoprissimo che l’incertezza può diventare la nostra migliore amica?
L’incertezza appartiene da sempre alla condizione umana, ma oggi è diventata l’assoluta protagonista delle nostre vite. In questo periodo così frenetico e imprevedibile, in cui combattiamo insieme la diffusione del Coronavirus, le nostre certezze e convinzioni vengono messe a dura prova e il livello di ansia personale e collettiva aumenta. È un’epoca che richiede grande agilità e flessibilità: la capacità di adattarsi ai cambiamenti o, mal che vada, di rialzarsi subito per prepararsi a quelli successivi.
Accettare il cambiamento, l’imprevedibilità e tutto ciò che non è sotto il nostro controllo sono i punti principali del libro che vi proponiamo, “L’incertezza è zen”di Carlo Tetsugen Serra (2021). Un contributo di riflessione sul periodo particolare che stiamo vivendo, in cui occorre entrare sempre più nella conoscenza di se stessi, anziché cercare risposte facili e superficiali per uscire dall’incertezza.
Da diversi anni alcune aziende hanno creato l'attività di Market, Competitive & Technology Intelligence (d'ora in poi, MCTI) per ricercare informazioni sull'ambiente di mercato e predisporre sistemi di early warning per identificare minacce e opportunità. Alcune unità sono ancora presenti, altre invece sono state eliminate o incorporate in altre funzioni, probabilmente perché il loro contributo alle strategie aziendali non è stato in linea con quanto si aspettava il management.
Anche Strategie & Innovazione, che da sempre supporta le aziende nell'avvio e nel consolidamento delle attività di MCTI, ha riscontrato negli anni la necessità per queste funzioni di ripensare il proprio modo di lavorare e di misurare attraverso alcuni parametri il proprio contributo al processo decisionale.
Ce lo siamo chiesti con le aziende che abbiamo incontrato di anno in anno e che con noi hanno intrapreso un percorso di condivisione.
Gestire e Misurare l’innovazione è il tema e il titolo di un osservatorio, e di un evento unico nel suo genere, che dal 2015 raccoglie le aziende che si vogliono confrontare e desiderano scambiare le proprie esperienze.
Attraverso la relazione, l’ascolto e l’incontro, in questi anni decine di aziende hanno condiviso i propri punti di vista e le strategie di innovazione.
Qualche settimana fa si discuteva con alcuni colleghi operanti nella funzione di Market & Competitive Intelligence (d'ora in poi, MCI) sul percorso che ognuno di noi aveva intrapreso per trovare un impiego a tempo pieno nella MCI. Un articolo condiviso recentemente su LinkedIn da C.Fleisher, nostro collega in ambito internazionale, ha riacceso la discussione e individuato le modalità attuali di crescita di un professionista di MCI.
Fidarsi solo dei Big Data per prendere decisioni è una strategia veloce ma un po' rischiosa: come utilizzarli a proprio vantaggio, limitando gli errori?
Ti segnaliamo un interessante articolo scritto recentemente da colleghi internazionali, "Why Big Data can fail you and how to use it to your benefit". Di seguito i principali spunti di riflessione.
Da un articolo pubblicato recentemente su MarketResearch.com, "3 tips for using industry research to your advantage", alcuni spunti di riflessione su come utilizzare i dati di settore a proprio vantaggio attraverso la triangolazione con le ricerche di mercato, l'utilizzo congiunto di fonti gratuite e a pagamento e la ricerca di informazioni sulla concorrenza.
Flessibilità e autonomia sono due parole che oggi, negli ambiti lavorativi, sono ripetute di continuo. Parole che, spesso, le aziende hanno la necessità di tradurre velocemente in "metodo". Lo smart working (che si può definire "lavoro agile") è sì una soluzione ma - sotto certi aspetti - anche una piccola rivoluzione.
Sulle potenzialità e le applicazioni di questo nuovo modo di lavorare è stato scritto - e detto - tutto e il contrario di tutto. E’ un bene? E’ un male? Comunque oggi è una necessità. E per far fronte a questa necessità servono gli strumenti giusti per non isolare le persone e rendere difficoltosa la collaborazione e la comunicazione.
Ci sono voluti numerosi progressi tecnologici, dai dispositivi mobili alle connessioni Internet ad alta velocità, per consentire a persone residenti in luoghi diversi di connettersi e lavorare insieme. Ora una nuova generazione di innovatori sta creando gli strumenti giusti per rendere i lavoratori a distanza più produttivi e collaborativi che mai.
La corporate entrepreneurship è un modello di open innovation che fa leva sulle competenze imprenditoriali dei dipendenti con l’obiettivo di entrare in nuovi mercati o lanciare nuovi prodotti e servizi, arrivando persino alla creazione di startup esterne.
Anche se il pensiero innovativo può essere innato in alcune persone, allo stesso modo può essere coltivato e sviluppato nel tempo attraverso la pratica costante di alcune attività.
Secondo una ricerca pubblicata sull'Harvard Business Review, sono 5 le caratteristiche che contraddistinguono le persone più innovative: l'associazione, la capacità di farsi domande, lo spirito d'osservazione, la sperimentazione e la relazione.
Sempre più spesso si parla delle disparità uomo-donna in ambito lavorativo in termini di opportunità economiche e di carriera. Meno frequentemente si parla di gender investment gap: di seguito riportiamo alcune sezioni di un interessante articolo "Why women owned startups are a better bet" che tratta di questo tema.
Sviluppare nuovi contatti, mantenere quelli attuali, intrecciare relazioni professionali: in una parola, fare networking! Ciò non significa solo partecipare a conferenze, convegni di settore ed eventi organizzati dalle associazioni: perché non andare oltre e imparare a organizzare i "networking dinners"?
Oltreoceano sono utilizzati già da anni, in Italia invece è un territorio ancora da sviluppare: i "networking dinners" sono piccoli eventi dedicati al confronto e alla condivisione di idee, anche tra colleghi provenienti da diversi settori merceologici. Decisamente contenuti dal punto di vista dimensionale rispetto ai grandi convegni, permettono di sviluppare una relazione più stretta e profonda, in un clima collaborativo e disteso, volto a favorire lo scambio d'informazioni e di esperienze.
Un articolo recentemente pubblicato su Harvard Business Review spiega come organizzare questi eventi, in particolare come scegliere le persone da invitare e individuare il giusto mix. Di seguito i passi fondamentali dell'articolo.