Pirelli Tyre testimonia l’Open innovation

Il prossimo 3 dicembre si svolgerà a Milano il workshop “Open Innovation” con la testimonianza aziendale di Marco Sabatini di Pirelli Tyre che ci spiegherà come l'azienda affronta i temi dell’Open Innovation (OI).

Perché fare Open Innovation?

Il successo dell’Open Innovation, sia da un punto di vista teorico che pratico, è dovuto a numerose necessità e fattori che si sono sviluppati negli ultimi anni: cicli d’innovazione più brevi, crescenti costi di ricerca e sviluppo industriale e scarsità di risorse. Si è reso necessario per le aziende affrontare percorsi che si sviluppassero oltre il loro business attuale e comprendere che il luogo in cui la conoscenza si crea non coincide sempre con il luogo in cui si innova: entrambi non devono essere cercati necessariamente dentro i confini dell’azienda.

Si puo' misurare l'innovazione?


Oltre 50 aziende lavorano insieme al cruscotto per la gestione dell'innovazione 

gestire e misurareBergamo, 7 ottobre 2015 – Nella cornice del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, si sono riuniti CTO, R&D Manager e i Responsabili di Innovazione di oltre 50 aziende per discutere come organizzare strumenti, metodi e risorse per gestire e misurare il processo d'innovazione, e come accrescere la cultura dell'innovazione dentro l'azienda.

I temi critici emersi dalla ricerca condotta nei mesi scorsi da Strategie&Innovazione sono stati lo spunto per il confronto tra i partecipanti, che proseguirà nei prossimi mesi con i Gruppi di Lavoro interaziendali secondo un innovativo metodo per fondere le esperienze e le competenze.

Le aziende presenti alla giornata “Gestire e misurare l’innovazione”, pur essendo tutte di estrazione e dimensione diversa, si sono scoperte accomunate dallo stesso filo conduttore: per alimentare l'innovazione sistematica è necessario definire

- un cruscotto di KPI che permetta di gestire il portafoglio dei progetti innovativi, coordinandoli e allineandoli alla strategia aziendale

- le competenze e le esperienze  dell' "innovation leader".

 Numerose le testimonianze aziendali durante le tre tavole rotonde proposte nel corso della giornata: Brembo, Pirelli Tyre, Industrie DeNora, Dallara, MilanLab, GE Oil&Gas, Unilever, Saes Getters, BRC Gas Equipment, Intesa San Paolo. 


La giornata è stata condotta e facilitata da professioniste in materia di strategia competitiva, marketing e innovazione, Milena Motta e Virna Motta di Strategie&Innovazione e da Antonio Ianora di Egon Zehnder, specializzato nella gestione delle risorse umane all’interno dei processi d’innovazione aziendali.

Nei prossimi mesi i Gruppi di Lavoro si dedicheranno ad approfondire ciascuno dei temi proposti e presenteranno i risultati del lavoro all’appuntamento del prossimo anno, fissato il 5 ottobre 2016.

Clicca qui per maggiori informazioni sui contenuti della giornata 

Strategie&Innovazione tel 02.670.9699  o Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


La via italiana all’Open Innovation

Risorse umane, corporate venturing e centri di eccellenza. Alcune strategie utili

Come ha detto il Commissario europeo per la ricerca, Carlo Moedas: “Una strategia di open innovation necessita il coinvolgimento di ricercatori, imprenditori, utenti, settore pubblico e società civile. (…) ciò vuol dire creare i giusti ecosistemi dell’innovazione, accompagnare sempre più imprese verso l’economia della conoscenza”.

L’ecosistema innovazione può essere davvero il motore per lo sviluppo economico. Perché ciò avvenga ci vogliono buona ricerca, approccio industriale alla finanza e coraggio imprenditoriale.

Il segreto per innovare? Fare poche riunioni

Cosa spinge le imprese a complicarsi? La complessità.

Una ricerca di Institute for Organization ha rilevato che i manager delle grandi aziende passano più del 40% delle proprie ore lavorative a scrivere report e tra il 30% e il 60% a fare riunioni di coordinamento. Si è rilevato che questa situazione contribuisce all’alienazione delle persone e alla proliferazione di procedure intermedie, rendendo difficoltoso collaborare. Tutto questo difficilmente può favorire un clima innovativo.